Il museo Astra di Sibiu torna a Roma con la mostra “Viaggiatori nel mondo della montagna”
Roma, 28 apr. (askanews) – L’Accademia di Romania in Roma, in collaborazione con il Complesso Nazionale Museale ASTRA di Sibiu (in seguito Museo ASTRA) organizza la mostra di vita e arti tradizionali “Viaggiatori nel mondo della montagna – introduzione nell’universo pastorizio”.
L’apertura della mostra avrà luogo presso la sede dell’Accademia di Romania in Roma (Viale Belle Arti, 110) il 30 aprile 2024, a cominciare dalle ore 18,00, alla presenza di Ciprian Stefan – direttore generale del Complesso Museale ASTRA Sibiu, dell’architetto Agostino Bossi e dei curatori della mostra: Ovidiu Baron e Ancuta Ilie.
Gli spettatori sono calorosamente invitati a varcare la soglia della mostra un’ora prima, dalle 17,00, per cogliere l’opportunità di partecipare agli atelier pratici e creativi di arti e mestieri (intagliare bastoni da pastore della montagna, filare a mano usando il fuso, preparare il materiale alla maniera dei carpentieri, ecc.). Durante tutto il periodo di apertura della mostra, il pubblico avrà comunque un approccio interattivo a una buona parte degli artefatti esposti. L’Accademia di Romania in Roma terrà i battenti aperti per la mostra anche durante la Notte dei Musei, sabato, 18 maggio prossimo.
Curata da Ovidiu Baron e Ancuta Ilie, la mostra presenta una serie di rappresentazioni delle abitazioni stagionali e riferimenti ai cicli pastorizi che si svolgevano in montagna, prendendo come modello costruzioni esposte nel Museo ASTRA e riportate qui in modo frammentario e suggestivo: la Baita dei pastori di Satic, rione Arges (parete con la finestra, panchina e lucernario con tetto); la Capanna di Satic, rione Arges (come forma arcaica di rifugio dei pastori, con corrispondenze nel mondo delle greggi dei Balcani) e frammenti dell’ovile delle pastorelle di Puru, rione di Alba (il recintato per le pecore e la zona di lavorazione del latte). Viene proposto un approccio degli elementi identitari dell’arte dei pastori, attività rappresentativa tanto per lo spazio romeno, quanto per l’Europa nel suo insieme. Infatti, la transumanza è presente nella lista del patrimonio UNESCO.
I pastori e le loro famiglie verranno così presentati nel rapporto dinamico tra il villaggio come dimora permanente e la montagna come dimora temporanea, con accento sull’ utilizzo delle risorse naturali a disposizione, sull’adattamento dei pastori alle condizioni naturali, sulla loro percezione e ristrutturazione del paesaggio. Tradizionalmente, la vita pastorizia imponeva un continuo pendolare tra il villaggio e i pascoli, e per certe comunità si trattava di distanze di centinaia di chilometri, che li portavano ben lontano dal loro ambiente solito e addirittura al di là delle frontiere del proprio paese. In questo modo, la plurimillenaria esperienza della transumanza offriva da un lato la possibilità di sostenere e sviluppare economicamente la comunità, di scoprire il mondo tramite un’esperienza immediata e, d’altra parte, presentava dei notevoli rischi e pericoli, conservati nella memoria collettiva e spesse volte riportati ed evocati nei testi folkloristici regionali.
La mostra verrà integrata con materiali stampati che riportano il risultato degli approcci scientifici e del workshop internazionale di architettura organizzato a Sibiu nel settembre del 2023, insieme ad altre testimonianze: un calendario pastorizio con illustrazioni che riprendono le tappe di percorso e di lavoro dei pastori e delle greggi, cartoline con aspetti del settore dedicato alla Pastorizia nel Museo ASTRA e una prospettiva narrativa sul mondo della montagna.
Il Complesso Nazionale ASTRA di Sibiu, il più importante museo etnografico di Romania e il più grande museo all’aria aperta dell’Europa, conserva e mette in valore le testimonianze, gli oggetti, l’eredità di questa civiltà pastorizia nella mostra permanete all’aria aperta e nella sua collezione di artefatti. I visitatori della temporanea allestita a Roma saranno accompagnati e stimolati nella “lettura” del paesaggio naturale e antropomorfizzato, del modo in cui l’essere umano ha messo a frutto la natura, dell’evoluzione genuina del costruire, delle necessità specifiche che hanno determinato la creazione degli oggetti e il loro uso, nonché delle storie raccontate da questi.
Non all’ultimo, la problematica che viene proposta si riferisce all’adattamento all’ambiente, all’identificazione di soluzioni valide e immediate per l’alimentazione e l’abitazione, all’approvvigionamento a chilometri zero in situazioni difficili – come lo è stata la pandemia di Covid o come lo sono i conflitti armati – e anche o soprattutto all’importanza di coltivare uno spirito critico che possa prendere in considerazione i fenomeni sociali, culturali, economici e politici nella loro dinamica e in rapporto alle vaste esperienze che vengono troppo spesso ignorate. Verranno illustrati i processi e i materiali che permetteranno degli approcci multidirezionali tra le comunità di base e il pubblico museale, tra le generazioni vecchie e nuove, con forti rimandi all’attualità alla globalizzazione, alle catene di approvvigionamento, ai modelli di uso delle risorse, ai tipi di comprensione e di protezione dell’ambiente.
Il pubblico potrà sperimentare le condizioni di abitazione temporanea, potrà scoprire gli oggetti all’interno delle capanne, potrà comprendere tramite contatto diretto il modo di utilizzo di oggetti specifici dell’universo pastorizio, potrà provare capi di abbigliamento tradizionale (gilet, cappelli), proverà a interpretare i motivi e i segni intagliati sui bastoni o le tacche mnemotecniche. L’esperienza della mostra integrerà anche istallazioni artistiche, montaggi audio e video, oggetti originali e repliche.
Una componente particolare verrà data dalla reinterpretazione dei modelli di oggetti appartenenti al mondo pastorizio da parte degli studenti di architettura, in vista di un possibile riutilizzo nel mondo contemporaneo. Gli oggetti antichi – molti di questi ormai obsoleti o fuori uso – diventano così una vera e propria fonte di ispirazione per i progetti di design adattati agli standard e ai bisogni attuali. I nuovi oggetti proposti in esposizione sono il risultato del workshop romeno-italiano di architettura vernacolare organizzato a Sibiu nel settembre scorso, coordinato dal prof. arch. Agostino Bossi e dalla dott.ssa Ancu?a Ilie, capo dipartimento Esposizioni-atelier e Mediazione culturale, nell’ambito del Museo ASTRA. Le idee e le provocazioni emerse da questo workshop verranno trattate sia nel concetto generico della mostra e nelle soluzioni di allestimento, che nelle presentazioni degli specialisti che saranno invitati all’evento. I lavori del workshop verranno inclusi in un volume collettivo pubblicato in romeno e italiano e presentato nell’ambito della mostra.
La mostra resterà aperta per il pubblico nel periodo 30 aprile-20 maggio 2024, dal martedì al venerdì dalle 15,00-18,00 e il sabato dalle 11,00-13,00 e dalle 14,00-18,00. L’accesso è gratuito e senza prenotazione.