Storia

Il Centro Studi Americani è uno dei più prestigiosi istituti di studi sugli Stati Uniti esistenti in Europa. Fin dalle sue origini il Centro ha perseguito l’obiettivo di favorire le relazioni tra Italia e Stati Uniti e il dialogo tra la cultura italiana e quella americana. A questo scopo vengono organizzate iniziative rivolte sia a specialisti, sia ad un pubblico più generale, spesso in collaborazione con altre rilevanti istituzioni italiane e statunitensi. Nel corso degli anni si è svolta e continua a svolgersi una ricca attività di seminari, convegni, lectures di qualificati speakers italiani e americani sui temi più attuali della politica e dell’economia internazionale, incontri con esponenti del mondo letterario, giornalistico, artistico, cinematografico statunitense, mostre, proiezioni cinematografiche e concerti. La Biblioteca, il cui nucleo originale risale al periodo immediatamente successivo alla prima guerra mondiale, offre ai suoi iscritti un ampio patrimonio bibliografico e un numero sempre crescente di risorse elettroniche, che riguardano i molteplici aspetti della storia e della cultura americana e le relazioni internazionali degli Stati Uniti.

1948-49
1953-1959
1961-63

1948-49

La ripresa nel dopoguerra

Gradualmente, riprendono le attività culturali dell’AIA, in collaborazione con l’Ambasciata americana a Roma, il cui Cultural Attaché, prof. Charles Rufus Morey, è membro degli organi direttivi dell’associazione.

Nel 1949 viene nominato Vicepresidente e Presidente del Comitato esecutivo Raffaele Mattioli, il «banchiere umanista» alla guida della Banca commerciale italiana. Mattioli si adopera per la ripresa delle attività culturali e per l’incremento e l’aggiornamento della Biblioteca, che in quello stesso anno viene riaperta al pubblico.

Sempre nel 1949 si costituì un Consiglio per gli Studi Americani, composto dall’AIA, l’Università di Roma, l’Ufficio culturale dell’Ambasciata USA e la Commissione Americana per gli scambi culturali con l’Italia.

Il Consiglio svolse un’intensa attività di organizzazione culturale in collaborazione con il Programma Fulbright e con università e fondazioni americane, alle quali parteciparono professori, studiosi e artisti italiani e statunitensi (proiezioni di documentari americani, mostre fotografiche, lezioni e conferenze di argomento linguistico e letterario, giuridico, storico ed economico).

Relazione attivitĂ  AIA 1949. Archivio Storico CSA. Serie AIA, B. 29
[Foto: Raffaele Mattioli]

1953-1959

Il Consiglio per gli Studi Americani

Il Consiglio per gli Studi Americani diventa un organismo via via più autonomo, con l’obiettivo di promuovere a livello universitario un programma di studi americani in Italia. Nel 1959 il Consiglio si insedia presso la sede dell’AIA e del CISA.

[Foto: Archivio Storico CSA. Serie AIA, B. 19]

 

 

1961-63

Alberto Tarchiani e il Centro di Studi Americani

Il Consiglio si costituisce legalmente come Associazione. L’Assemblea dei Soci, composta dall’Ambasciatore Alberto Tarchiani, dalla direttrice del Programma Fulbright Cipriana Scelba, dal Segretario generale della SocietĂ  per l’organizzazione internazionale Umberto Morra di Lavriano, dai professori Paul M. Roberts, Fernando Ferrara, ElĂ©mire Zolla, Nicola D’Agostino, Biancamaria Tedeschini Lalli, dall’avvocato Vittorio Simoncelli Scialoja e dalla dott.ssa Elena Potsios, elegge il Comitato Direttivo, composto da Paul Roberts, Umberto Morra, Nicola D’Agostino, Vittorio Simoncelli Scialoja e Biancamaria Tedeschini Lalli; presidente viene nominato Alberto Tarchiani, l’«ambasciatore della “nuova Italia” a Washington» .

Nel 1963, su proposta del Ministro della Pubblica istruzione, al Consiglio – con la sua nuova denominazione di Centro di Studi Americani – all’ente viene riconosciuta personalitĂ  giuridica (D.P.R. 22 ottobre 1963, n. 1842, pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale» n. 334 del 27 dicembre 1963).

[Foto: Album Archivio Storico CSA. Nella foto Alberto Tarchiani e la prof.ssa Biancamaria Bosco Tedeschini Lalli]

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