Banco Bpm: il Credit Agricole si rafforza al 15,1% ma esclude un’Opa
Milano, 6 dic. (askanews) – Si accende la battaglia attorno a Banco Bpm. Il Credit Agricole, già primo azionista, rafforza la presa, portando la sua posizione complessiva al 15,1% nel capitale della banca italiana, su cui la scorsa settimana Unicredit aveva lanciato a sorpresa un’Ops. Una mossa che, al momento, sembra essere più “difensiva” che di sfida, visto che i francesi hanno dichiarato di non intendere lanciare un’Opa su Banco Bpm.
Il Credit Agricole ha sottoscritto contratti derivati relativi al 5,2% del capitale, che potranno avere regolamento in azioni una volta ottenute le necessarie autorizzazioni regolamentari. Considerata la partecipazione già detenuta, pari al 9,9%, la complessiva partecipazione aggregata nell’istituto guidato da Giuseppe Castagna sale al 15,1%. Il Credit Agricole presenterà istanza presso l’Autorità di vigilanza per essere autorizzata a incrementare la propria quota al di sopra della soglia del 10% del capitale e sino al 19,99%.
L’operazione, spiegano i francesi, “è coerente con la strategia di Crédit Agricole quale investitore e partner di Banco Bpm, rafforza le partnership industriali in essere nel settore del credito al consumo e della banca-assicurazione, nonché testimonia l’apprezzamento per le qualità intrinseche di Banco Bpm, come una solida posizione di mercato e positive prospettive finanziarie”.
Lo scorso 25 novembre, Unicredit ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria su Banco Bpm da oltre 10 miliardi, interamente in azioni, e alcune indiscrezioni riferivano che Andrea Orcel avesse lanciato l’Ops proprio temendo il rafforzamento dei francesi, che tra l’altro, tramite Amundi, sono partner di Unicredit nel risparmio gestito.
L’offerta è stata nettamente bocciata l’indomani dal cda di Banco Bpm, che ha giudicato le condizioni “del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia, non riflettendo in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”. Il rapporto di concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di Unicredit per ogni azione Banco Bpm, pari a un prezzo implicito di offerta di 6,657 euro per azione e un premio di solo lo 0,5% rispetto ai prezzi ufficiali del 22 novembre. Anche il mercato, portando il titolo Banco Bpm sui massimi fino a 7,51 euro (chiusura odierna), ha giudicato fin da subito troppo basso il prezzo messo sul piatto da Orcel, scommettendo su futuri rilanci. Ora la partita si riapre con la mossa dei francesi.