Edgar Allan Poe – Il crollo della casa Usher e altri racconti
Il nuovo anno è iniziato anche per il Bright Lights Bookclub che apre le sue porte con un tema decisamente peculiare: il gotico americano. Nonostante l’argomento possa sembrare totalizzante, a seconda della geografia degli Stati Uniti ci troveremo di fronte a scrittori e scrittrici che lo interpretano in maniera del tutto differente, declinandolo alla loro realtà. Il gotico, infatti, è un genere che si è ben adattato alle basi culturali e sociali che si sono venute a creare dal periodo dei primi insediamenti fino ai giorni nostri. Dal terrore apocalittico del puritanesimo o quello della foresta e, per estensione, del mare come confini labili tra civiltà e vita selvaggia, il gotico americano ha saputo estendere i cliché europei del genere e riadattarli a ciò che il territorio, le storie e le persone hanno suggerito a chi scriveva.
Il primo romanzo scelto dal gruppo di lettura è stato Il crollo della casa Usher e altri racconti di Edgar Allan Poe (Feltrinelli 2023) che racchiude molti dei testi più famosi dello scrittore americano. Considerato il re del gotico americano, almeno per quel che riguarda l’Ottocento, Poe ben interpreta il tema e lo declina in modo del tutto personale. I racconti gotici e non contenuti nella raccolta rappresentano adeguatamente molte delle caratteristiche del gotico americano. Quello di Poe, in particolare, si sviluppa principalmente sui dettami europei e i testi di autori come Walpole e Shelley. Sempre molto attento all’andamento del mercato editoriale, lo scrittore americano aveva prima provato a sfondare con la poesia per poi virare in una fase successiva sui racconti. È proprio il gotico che legge, recensisce e ammira in quegli anni e sono le tales of effect, racconti che contengono terrore, passione e orrore come quelle di Hawthorne, che lo colpiscono e ispirano nel tentativo di sfondare come scrittore.
Scritti come “Il gatto nero” sono rappresentativi delle influenze di Poe: la passione, che muove qualsiasi personaggio gotico che possa definirsi tale, sfocia nella follia del protagonista. Malato di quella febbre allucinatoria da alcool che spesso si ritrova nei racconti dello scrittore, l’uomo si avventa contro il gatto di famiglia cavandogli un occhio. La follia omicida che assalirà il protagonista nel resto del racconto e che si indirizzerà verso il gatto stesso, il suo sostituto e, infine, la povera moglie, lo porterà alla follia definitiva. Una follia che accomuna molti dei personaggi di Poe come “L’uomo della folla” e “Il crollo della casa Usher”. Lo scrittore ha di sicuro il merito di aver dato solidità a uno dei capisaldi della narrativa gotica, ovvero quello delle passioni incontrollabili che ha mescolato con una sofisticata creazione psicologica. Questa combinazione vincente dà vita a personaggi complessi, tormentati da ossessioni, sensi di colpa e passioni spesso portate all’estremo.
Nei suoi racconti, Edgar Allan Poe gioca con il confine labile tra la follia e l’assurdo, una tensione che si rivela spesso ironica. Lo svelamento più evidente si trova in “Come si scrive un racconto per ‘Blackwood’”, nel quale Poe destruttura la creazione di un racconto gotico per la rivista per cui scrive, esasperando al limite del comico le caratteristiche richieste dal mercato. Allo stesso modo, l’autore si diverte a giocare con il perimetro del sovrannaturale, un’altra colonna portante del gotico. Laddove gli scritti europei traboccavano di elementi fuori dalla norma razionale del mondo fisico, Poe finisce per manipolare queste stesse convenzioni: se all’inizio di un racconto come “I delitti della rue Morgue” sembra che il sovrannaturale sia l’unica spiegazione possibile per l’omicidio efferato di due giovani donne, questo viene smontato e decostruito attraverso l’investigazione e si trasforma in un terrore che proviene dai recessi della mente umana.
Il terrore, in Poe, è di tipo psicologico e gli spostamenti dei personaggi, le ambientazioni riflettono le vertigini e la confusione, spesso causata dai fiumi di alcool, degli stessi protagonisti. Se nel gotico europeo il terrore del racconto è causato dal sovrannaturale, con i racconti di Poe si trasforma nell’orrore di una verità ineffabile sia da parte dei personaggi, assuefatti dalle proprie passioni violente, che dai lettori, dubbiosi riguardo l’affidabilità dei narratori. In questi racconti gotici il confine tra la verità e la finzione, tra la sobrietà e l’allucinazione, tra il naturale e il sovrannaturale si fa sempre più sottile.
Francesca Titolo – Le ore dentro ai libri
UNISCITI AL BRIGHT LIGHTS BOOKCLUB