Euro digitale, Cipollone: “Solo imprese europee” per fornire sistemi

Roma, 14 feb. (askanews) – Sulla selezione di fornitori di sistemi e infrastrutture per il futuro euro digitale la Bce intende assicurare che si tratti di “imprese europee possedute da cittadini europei”. E nell’ipotesi di contenziosi è pronta a puntare i piedi su questo aspetto. Lo ha affermato Piero Cipollone, componente del Comitato esecutivo della Bce, rispondendo ad una domanda durante una audizione al Parlamento europeo.

“Non è un argomento semplice”, ha detto in riferimento alle polemiche che negli anni scorsi avevano circondato la partecipansie di Amazon a una delle tappe della fase esplorativa sulll’euro digitale.

Ora la Bce è passata alla fase preparatoria e ha approntato uno schema di gara per selezionare operatori su sistemi e infrastrutture. “In questa processo stiamo molto attenti e spieghiamo che solo compagnie europee, possedute da cittadini europei possono partecipare. Non si potrà ripetere il ‘caso Amazon’. Non sarà facile, lo sappiamo, e sono certo che saremo chiamati in causa su questo – ha detto Cipollone – ma siamo pronti a difendere la nostra posizione”.

Più in generale, quello della preparazione dell’euro digitale “è un processo molto complesso e molto articolato. Dobbiamo in qualche modo assicurare che i nostri provider siano i migliori possibili, ci sono molti modi con cui si può fare e uno è guardare ai ‘curricula’ delle imprese”. E’ una modalità piuttosto standard” e passa dal fissare, ad esempio, criteri minimi di fatturato. “Cerchiamo di fare il giusto bilanciamento”. E se questo può escludere alcune Pmi innovative, ha spiegato l’esponente Bce, le stesse possono rientrare in gara partecipando con aggregazioni di imprese che abbiano come capofila una azienda Ue che ha i parametri necessari.