Imprese, Conte: casi Santanché-Toti, c’è un capitalismo infetto

Roma, 1 giu. (askanews) – “Lei dovrebbe parlare con gli altri leader europei che hanno tutti il reddito di cittadinanza, si metterebbero tutti a ridere. Gli abbiamo fatto la guerra ideologica, abbiamo fatto la guerra contro i divanisti, abbiamo avuto esponenti politici come la Santanché che li insultavano e poi si scopre che il nostro capitalismo è un capitalismo infetto perché la Santanché è accusata di truffa aggravata sui fondi Covid. Abbiamo un capitalismo infetto” e “io mi aspetto che ci sia da qui, da Rapallo, un sussulto di responsabilità rispetto a un modo di fare impresa”. Così il presidente M5S, Giuseppe Conte, da Rapallo (Genova) per il 53esimo convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria.

Parlando del caso Genova, Conte ha ribadito che il governatore Giovanni Toti dovrebbe prendere atto della situazione e dimettersi: “si figuri se mi metto a fare la gogna pubblica di singole persone” ma non si può aspettare “anni” che arrivi “il rinvio a giudizio”. Il “problema è che quello è un sistema marcio”, ha affermato. Il “sussulto” deve arrivare rispetto a “un modo di fare impresa in cui ci si ritrova sullo yacht a governare un’intera città, un porto e una Regione, sulla base relazionale con il finanziamento dei politici di turno” che, ha proseguito Conte, “crea un danno a tutti gli altri imprenditori”.

“Per un imprenditore che riesce ad accaparrarsi la proroga delle concessioni in questo modo malsano, ci sono molti imprenditori che rimangono fuori dalla porta e queste si chiamano pratiche commerciali sleali, oltre che illeciti”,ha evidenziato.