In Abruzzo Schlein tenta bis,per blindare il “campo larghissimo”

Roma, 10 mar. (askanews) – Elly Schlein ci spera: l’Abruzzo come la Sardegna. La segretaria Pd è convinta che si possa fare il bis, tanto più che stavolta il “campo” è non solo largo ma larghissimo, da M5s ai centristi di Renzi e Calenda, e in questi giorni si è fatta strada l’idea che “l’effetto Todde” possa aiutare a colmare il divario dal candidato del centrodestra Marco Marsilio. Il voto nelle regioni potrebbe dare una grande mano alla leader democratica, che deve fare i conti con la concorrenza del leader M5s e con le fibrillazioni della minoranza Pd, che è sempre più preoccupata per una linea ritenuta troppo focalizzata proprio sul dialogo con i 5 stelle.

Una vittoria anche in Abruzzo permetterebbe alla Schlein di prolungare quella tregua interna che si era incrinata sul terzo mandato e che è stata nuovamente imposta dal risultato sardo. Ma sarebbe anche una conferma per la linea “testardamente unitaria” che rivendica ogni giorno, nonostante la ritrosia di Giuseppe Conte e Carlo Calenda.

Il leader M5s non rinuncia ad incalzare il Pd, anche se adesso anche lui parla con più decisione della necessità di costruire un’alleanza. “Sono testardamente votato a costruire un’alternanza rispetto a questo governo”, ha detto giovedì sera a ‘Otto e mezzo’, riecheggiando l’avverbio che usa sempre la Schlein. Ovviamente sempre ribadendo che l’accordo può nascere solo “sulla base di principi e progetti seri e condivisi che ci consentano non solo di vincere ma di cambiare il Paese”. Ma, appunto, Conte ribadisce anche la distanza che lo separa dal Pd: “Sulla politica estera c’è molto da discutere”.

Conte non risparmia nemmeno un accenno malizioso alle divisioni tra i democratici, sottolineando che “c’è una svolta che voglio sottolineare: Schlein ha detto che non appoggeranno questo patto di stabilità e crescita. E’ una convergenza importante perché da subito ho denunciato che questo patto, nonostante abbia dietro anche Gentiloni, sarà un disastro per l’economia, e il Pd lo ha compreso”. E proprio Gentiloni è l’ospite principale dell’evento a Milano nel giorno del voto abruzzese ‘Energia popolare’, l’area di Stefano Bonaccini. Con loro sul palco il candidato Pse alla guida della Ue: Nicholas Schmit.

La leader Pd è consapevole che i prossimi tre mesi, fino alle europee, saranno decisivi per la sua scommessa, come segretaria del partito e come punto di riferimento del centrosinistra. I parlamentari più vicini a lei sono convinti che “dopo le europee tutti – da Conte a Calenda – dovranno cambiare atteggiamento e lavorare seriamente per una coalizione”. Ma proprio per questo è fondamentale per la Schlein uscire bene dalla tornata elettorale di questa primavera.

Del resto, dal punto di vista aritmetico i sondaggi danno ragione alla leader Pd, il fronte delle opposizioni unito sarebbe in grado di competere con il centrodestra già ora. E se è vero che le differenze sulla linea politica sono in alcuni casi profonde – dalla politica estera ai temi dell’ambiente dell’energia – è anche indiscutibile che le stesse divisioni si ritrovano anche nella coalizione di centrodestra. Senza contare che – sono convinti i parlamentari più vicini alla segretaria – molti dei distinguo visti fin qui vengono esasperati proprio a fini elettorali, per provare a capitalizzare voti in più alle europee.

Ecco perché la Schlein insiste con la linea “testardamente unitaria”, la segretaria è convinta che alla fine tutti dovranno prendere atto della forza dei numeri. E se i numeri stanotte fossero benevoli anche in Abruzzo la leader Pd si presenterebbe alle europee con due regioni strappate alla destra, un “bottino” che farebbe pendere parecchio dalla sua parte la bilancia di questa tornata elettorale.