In un libro la gloriosa storia della Società Ippica Romana

Roma, 13 mag. (askanews) – Scuola, tecnica, agonismo, disciplina, relazioni sociali, una vera e propria fonte di alimentazione dello sport equestre italiano moderno. La storia della Società Ippica Romana (già attiva agli inizi del 1926), della Società Romana di Equitazione (1930) e della Farnesina (1934) – poi confluite il 12 giugno del 1945 in un unico soggetto denominato nuovamente Società Ippica Romana – è la storia di un’eccellenza sportiva assoluta dell’equitazione italiana e internazionale.

Da Piero e Raimondo d’Inzeo a Graziano Mancinelli ad Alessandro Argenton, quale centro ippico o scuola di equitazione può dire di aver dato i natali a quattro atleti vincitori di medaglie olimpiche individuali, due di queste d’oro? La risposta è: la Farnesina.

Questo viaggio glorioso è raccontato nel libro “Dove nascono le leggende Storia della Società Ippica Romana” (Rubbettino) del giornalista e scrittore Umberto Martuscelli che sarà presentato a Roma mercoledì 15 maggio alle ore 18 presso il Circolo Canottieri Aniene. Insieme all’autore interverranno il Presidente SIR La Farnesina Cav. Lav. Pierluca Impronta e il Presidente FISE Marco Di Paola, moderati dalla giornalista Carlotta Mantovan.

Una narrazione che si sviluppa attraverso la ricerca, l’analisi, l’approfondimento, corredata da una ricca documentazione e in cui vengono ripercorsi epoche e traguardi fino al radicale programma di rinnovamento e riqualificazione dell’intera struttura – inaugurata lo scorso mese di dicembre – che proietterà questo anfiteatro naturalistico nel centro di Roma verso la storia del futuro.

L’AUTORE. Umberto Martuscelli, nato a Padova nel 1961, è giornalista e scrittore, oltre che speaker di manifestazioni agonistiche nazionali e internazionali di sport equestri (dal 1992 al microfono dello Csio di Roma in Piazza di Siena). Collabora dal 1994 con la rivista Cavallo Magazine e ha scritto di uomini e cavalli su alcuni dei più importanti quotidiani nazionali (Il Tempo, QN, Il Resto del Carlino, La Stampa, la Repubblica).