William Faulkner – Mentre morivo

2 settimane fa

La lettura di dicembre del Bright Lights Bookclub ha fatto esplorare ai suoi lettori un’altra variazione sul tema del gotico, ovvero quello del Sud degli Stati Uniti, interpretato da William Faulkner con Mentre morivo.

Conte di Yoknapatawpha, Mississippi. Una famiglia è alle porte di un lutto, si prepara lentamente all’ineluttabile destino della madre. Addie è nel suo letto, quasi inerme, con la giovane figlia Dewey Dell al suo capezzale; il suono della sega di Cash, il figlio maggiore, che taglia le assi per la bara risuona nell’aria pesante di luglio. Altri due figli, Jewel e Darl, decidono di allontanarsi proprio mentre la madre esala il suo ultimo respiro e il più piccolo, Vardaman, rimane colpito dalla morte violenta di un pesce. Un temporale decreta l’inizio del lungo viaggio che la famiglia Bundren dovrà fare per poter seppellire Addie nella lontana Jefferson ed esaudire il suo ultimo desiderio.

Non è un caso che il titolo originale derivi proprio da un’opera monumentale a cui Faulkner fa l’occhiolino per tutta la narrazione, l’Odissea. Il viaggio dei Bundren verso Jefferson, infatti, si figura proprio come una traversata impervia che ribalta l’epica omerica: se Ulisse si imbarca contro il volere degli Dei per tornare a casa al suo regno e dalla sua Penelope, i Bundren abbandonano il loro regno e la loro casa per spingersi verso l’ignoto.

Sebbene il viaggio dei Bundren inizi con uno scopo ben preciso, ovvero la sepoltura di Addie, si scopre ben presto che ognuno dei membri della famiglia ha un obiettivo personale nascosto per recarsi a Jefferson. In questo modo, Faulkner mette in scena le caratteristiche tipicamente umane che l’epica non mostra, non condanna eccessivamente i suoi personaggi ma ne mostra tutte le sfumature e fragilità. Il viaggio, metafora letteraria per eccellenza, sembra scuotere i personaggi nel profondo, senza però modificarne l’essenza. È l’umano che interessa allo scrittore, anche se questo è fatto di elementi grotteschi, povertà economica e intellettuale, ed egoismo.

Per raccontare la morte e la vita centrali nel romanzo, Mentre morivo mette in scena diversi livelli di coscienza, da quello più basilare di personaggi concreti come Cash il cui nome già lo descrive, a quelli più poetici come Darl e Vardaman. Il primo si configura quasi come un veggente che abita più piani di esistenza; il secondo, a causa della giovane età, percepisce aspetti della vita e della morte che agli altri sfuggono senza però rendersene conto davvero. Ognuno di loro racconta la loro visione della morte, sei voci di un’unica famiglia con incursioni di personaggi esterni che riescono a cogliere e raccontare dettagli che i Bundren non vedono.

Alla complessità narrativa del libro che mette spesso in difficoltà i suoi lettori, si aggiunge un’altra grossa tematica cara a Faulkner: la difficoltà di comunicazione. Il romanzo gioca con il detto e non il detto, con segreti che vengono svelati da voci inaspettate in modo non del tutto chiaro. Sebbene questa sia una caratteristica tipica del Modernismo, è anche vero che si tratta di un tema vicino alle storie di Yoknapatawpha e del gotico faulkneriano. L’autore non si accontenta di raccontare la reticenza dei suoi personaggi ma la mette in mostra mentre scrive, mentre dà loro voce. Gli elementi grotteschi della narrazione non sono altro che l’unica modalità in cui la comunicazione tra i Bundren possa avvenire.

Nel caos di piani temporali che si intrecciano, un linguaggio stratificato e l’alternanza di più voci che raccontano un’unica storia, Mentre morivo si rivela un romanzo molto più complesso di quello che le sue poche pagine tendono a far credere a chi si avvicina timidamente alla sua storia. Tuttavia, come al solito, Faulkner non lascia i suoi lettori insoddisfatti, non del tutto per lo meno. La natura tragica che si realizza viene bilanciata dall’ineluttabilità del carattere imperterrito degli uomini che hanno la capacità di voltare pagina nonostante il passato continuerà a perseguitarli per sempre.

Francesca Titolo – Le ore dentro ai libri

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