Sciopero, Bellocchi: il 29 era già prenotato, Cgil e Uil lo sapevano
Roma, 28 nov. (askanews) – “Una piccola premessa di contesto. Ancorché i media e i giornali abbiano parlato insistentemente che esclusivamente di venerdì 29 novembre, ossia domani, come ‘la giornata dello sciopero proclamato dalle confederazioni Cgil e Uil’, in realtà mi corre l’obbligo di precisare che il giorno 29 novembre era stato già prenotato e occupato da un altro sciopero generale, proclamato precedentemente e con largo anticipo, rispetto a quello successivo di Cgil e Uil, da altre due confederazioni sindacali di base autonome, Cub e Sgb. Questo sciopero che legittimamente era stato proclamato per primo per il giorno 29 novembre che poi con un effetto domino ha accelerato una serie di incompatibilità e di attriti, con scioperi la cui proclamazione, come nel caso di specie, quella di Cgil e Uil è intervenuta successivamente”. Lo ha affermato la presidente della Commissione di garanzia sciopero, Paola Bellocchi durante una adizione alle commissioni trasporti e lavori pubblici alla Camera.
“Quindi, detto in breve, adesso al di là dei dettagli tecnici, che cerco con qualche semplificazione di spiegarvi, il giorno del 29 novembre era già occupato da uno sciopero generale per tutte le categorie pubbliche e private – ha ribadito – proclamato da due confederazioni sindacali di base, e questo è diventato il centro della valutazione”.
“Faccio anche presente – ha aggiunto la presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi – che nei contratti informali che la commissione di garanzia ha sempre tenuto e tiene con le confederazioni sindacali, il calendario degli scioperi è molto fitto ed è anche complicato trovare la data giusta, era stato fatto presente alle confederazioni Cgil e Uil che quel giorno era già occupato da un altro sciopero generale. E che questo avrebbe determinato dei problemi almeno relativamente al settore dei trasporti, in cui c’è una delibera della Commissione di garanzia che vieta la concentrazione tra sciopero generali, che devono escludere il settore dei trasporti”.
“Quindi era stato fatto presente che si sarebbe generata un attrito, in fin dei conti la regola che noi applichiamo è che chi arriva dopo deve adeguarsi alle scelte degli altri sindacati”, ha spiegato Bellocchi.