Casalinghe americane di Helen Ellis

Con l’ultima lettura del Bright Lights Bookclub ci si sposta non solo geograficamente e in orizzontale tra i paesaggi americani ma anche in modo verticale, attraversando la società americana per arrivare ai contesti urbani della borghesia tutta al femminile. I racconti di Helen Ellis raccolti in questo volume (Casalinghe americane, La Tartaruga 2021), alcuni brevi e altri ancora di più, sono legati da un filo che tiene assieme le vite di queste donne americane: casalinghe, scrittrici, coniugate, single, accomunate tutte da una sottilissima e dirompente insoddisfazione nei confronti di ciò che sono riuscite a raggiungere nella loro vita.

“Ispirandomi a Beyoncé, procedo a passi da cavalla fino al tostapane. Mostro a mio marito una bruciatura che somiglia all’isola dove siamo stati in luna di miele, gli do un bacio di saluto e gli dico a che ora essere di ritorno per il nostro party.”

Queste prime bizzarre righe dell’incipit della raccolta di racconti di Helen Ellis riassumono in modo secco e categorico le attività quotidiane della protagonista del primo racconto, “Quello che faccio tutto il giorno”. La protagonista che apre le danze alla raccolta racconta con effetto sconvolgente quello che una buona moglie e donna di società fa, dice e pensa nell’arco di una giornata tipo. L’effetto sconvolgimento, in effetti, non è casuale nella raccolta di Ellis, che si presenta sin da subito come un ritratto, seppur spesso caricaturale, di ciò che le casalinghe americane di queste pagine non solo puntano disperatamente a essere ma sono, tristemente, davvero. Atteggiamenti da dive, una vita coniugale apparentemente perfetta e benestante e una socialità altrettanto soddisfacente. L’American Housewife di Helen Ellis è una donna che cerca con tutte le sue forze di apparire il più forte possibile di fronte a una società che la vorrebbe tutta d’un pezzo, quando essere di essere d’un pezzo solo sembra una vana e lontana illusione.

La bravura di Ellis sta sicuramente nel saper ritrarre dei profili tanto simili quanto distanti tra loro e altrettanto bizzarri da risultare veri nella disperata affermazione del loro ruolo all’interno della società. L’assurdità di alcune situazioni narrative si trasforma talvolta in atti illegali, criminosi e criminali, come succede in “La guerra della boiserie” e “Portieri morti” – un titolo che già la dice lunga -. Se la tinta horror di alcuni dei racconti non fosse abbastanza, l’autrice è altrettanto capace a creare una tensione narrativa improvvisa, un’epifania da brividi del tutto in aspettata, come accade con l’inquietante rivelazione alla fine di “Ciao! Benvenuta al book club”.

Helen Ellis riesce a realizzare dei racconti dai generi diversi tanto quanto sono diverse tra loro le donne protagoniste di questi. La penna di “Rovistando con le stelle” sembra essere un’altra, completamente diversa, da quella di “Portieri morti”, portando così all’attenzione il fatto che per poter raccontare delle storie unite ma pur sempre portatrici di un’indipendenza narrativa marcata, una stessa categoria di genere possa non essere sufficiente. Ellis riesce perfettamente nell’intento, al punto da toccare delle questioni sociali di forte rilevanza apparentemente senza porsi troppi problemi.

Allo stesso tempo, i racconti veicolano dei messaggi molto forti e decisamente espliciti, finendo per problematizzare questioni alla base della società e cultura, soprattutto quella pop, americana e tipicamente femminile. L’attaccamento al proprio ruolo di donna, qualsiasi esso sia e come venga interpretato; il ruolo dell’arte e della scrittura in un mondo femminile plasmato da altri; cosa significhi essere donna e lettrice (“Ciao! Benvenuta al book club” è un racconto da brividi da questo punto di vista); lo sfruttamento del femminile nelle sue apparizioni più tipiche e agghiaccianti, come accade in “Operazione soccorso reginette” e “Il mio romanzo vi è gentilmente offerto da Tampax”.

Casalinghe americane offre a chiunque decida di avvicinarsi alle sue pagine una serie di racconti esilaranti, surreali e sfacciati scritti da un’autrice che non teme il confronto con sé stessa e le altre donne.

Francesca Titolo – Le ore dentro ai libri

 

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