Italia-USA, il 160° anniversario delle relazioni diplomatiche

Di Carola Franchino

Democrazia, diritti umani e libertà, i valori comuni su cui poggia il profondo legame tra Italia e Stati Uniti. Martedì 13 aprile, questi valori sono stati richiamati nell’evento che ha celebrato il 160° anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, organizzato dall’Ambasciata italiana a Washington, insieme con l’Atlantic Council’s Europe Center e ISPI – Istituto per gli studi di politica internazionale. L’incontro virtuale ha reso possibile la celebrazione di un importante anniversario, tracciando gli obiettivi raggiunti dalla cooperazione tra i due stati negli anni e proponendosi di stabilirne di nuovi, alla luce delle sfide del secolo presente.

Le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti, ufficialmente stabilite nel 1861, hanno dato origine ad un legame fondato su valori condivisi, quali l’arte, le scienze, il pensiero politico. La partnership, però, vanta radici ben più lontane. Armando Varricchio, appena giunto al termine del mandato di Ambasciatore a Washington, ha ricordato come la nostra identità comune risalga ad un periodo precedente la nascita delle due nazioni: già dalla fine del 1700 alcuni stati della penisola italiana, riconosciuta l’indipendenza USA, vi intrattenevano relazioni diplomatiche. Nel 1861, gli Stati Uniti sono uno dei primi governi a riconoscere ufficialmente l’allora Regno d’Italia.

L’evento, che ha visto la partecipazione del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, segna un momento importante, marcato dall’inizio di una nuova amministrazione per l’Italia come per gli Stati Uniti. Un’opportunità per impostare le future relazioni al fine di rafforzare la cooperazione. Nel suo intervento, il Ministro Di Maio ha sottolineato l’importanza dei valori che accomunano i due paesi, sul piano della libertà personale, di pensiero e religiosa, mettendo in rilievo i princìpi democratici.Un’eredità comune che ha permesso la stabilità delle relazioni nel corso degli anni. Italia e USA sono alleati per la sicurezza comune, per la pace e per la stabilità. Questa cooperazione intensa si è estesa al settore industriale, al dialogo in materia di Mediterraneo, di cambiamento climatico e di lotta al terrorismo, al costante lavoro per affrontare le sfide attuali, raggiungendo picchi di eccellenza negli ambiti dei processi produttivi carbon free, dell’intelligenza artificiale e della robotica.

Il 160° anniversario delle relazioni diplomatiche Italia-USA rappresenta un punto cruciale per rinnovare l’impegno e la collaborazione all’interno della partnership, e per rafforzare l’alleanza transatlantica in senso più ampio, facendo leva sui forti legami storici tra le due nazioni. Nancy Pelosi, speaker della Camera dei Rappresentanti USA, ha evidenziato la natura di questo forte legame, non solo tra governi ma tra i popoli, fondamentale anche per affrontare le attuali sfide globali, in primo luogo la pandemia Covid-19. Stati Uniti e Italia lavorano per preservare la democrazia, per salvaguardare il pianeta e per la libertà e la sicurezza, si impegnano per affrontare il prossimo secolo insieme.

Alla celebrazione delle relazioni diplomatiche tra Italia e Stati Uniti e alla formulazione di prospettive future della partnership ha contribuito il dibattito tra Giuliano Amato, vice Presidente della Corte Costituzionale e Presidente Onorario del Centro Studi Americani, e Madeleine Albright, ex segretario di stato americano. L’attenzione è stata portata sull’opportunità che la nuova amministrazione italiana e statunitense costituiscono. Amato ha affermato che il compito principale di questi due paesi è dimostrare che la nozione di occidente non è obsoleta, che è importante mantenere uno stretto legame nonostante le difficoltà. Dobbiamo restare insieme in questo occidente; non è possibile mantenere come unico riferimento quello dell’Alleanza atlantica, è dunque necessario un nuovo approccio. Ciò permetterà di affrontare le sfide che si sono presentate negli ultimi anni, come la questione della Cina, che sta tentando di affermarsi come potenza tecnologica, o ancora i regimi autoritari che si impongono.

Madeleine Albright ha ribadito l’importanza del legame tra Italia e Stati Uniti, non solo sotto l’aspetto economico, scientifico, ma anche culturale, proponendo una visione in cui l’Italia abbia il ruolo di interprete degli USA per l’Europa, e che possa allo stesso tempo interpretare l’Europa agli Stati Uniti. I valori condivisi, la democrazia e la libertà sono tratti fondamentali, aspetti da valorizzare per affrontare le sfide odierne attraverso una sempre più stretta cooperazione, di cui la chiave è la forza della nostra eredità.

Credit photo: italyus160.org

You May Also Like

Giuseppe Novelli assolto, il genetista: “Un incubo durato 8 anni”

Il CSA per il Giorno della Memoria 2024

Sessant’anni di Centro Studi Americani

“Le nuove frontiere della democrazia”, dibattito con Giuliano Amato e Leon Panetta